sabato 19 settembre 2015

Direzione Ponte Vecchio: Bergstraße

Due anni fa, proprio in questi giorni, ero nel bel mezzo della preparazione per la mia prima Venice Marathon. Fu in quell'occasione che conobbi la grande fatica ma anche l'enorme potenziale delle ripetute in salita. Durante le prime settimane di allenamento, le più dure e contemporaneamente le più importanti, mi ritrovai per due/tre volte alla settimana a correre su una vera rampa di garage, lunga qualche decina di metri, ma dalla pendenza tutto fuorché facile (che stimo intorno al 25-30%). Posso garantire che questo tipo di seduta è tra le più massacranti che abbia mai provato. Gli effetti benefici si fecero comunque sentire e nella Venice Marathon 2013 migliorai il personale come mai prima, e neanche dopo.

Quel cartello... non è una minaccia

La rampa micidiale

Schweinfurt non è una città che sorge su un'area pianeggiante, la Franconia è tutt'altro che una tavola da biliardo, ma di salite all'altezza (senza spostarsi in macchina) non ho trovate per molto tempo. Fino a questa primavera, durante la quale mi imbatto nella Bergstraße, che letteralmente significa "strada della montagna". Mai nome fu più appropriato. È una strada di centocinquanta metri circa, che inizia dolce, si inerpica brutalmente, spiana leggermente curvando e riattacca a salire ancora più forte. Si sale di venti/venticinque metri (ventitré per Google Earth), la pendenza è dunque intorno al 15%, ma considerati i tratti "facili" tocca picchi del 20-25%.
Ho dunque riproposto la ripetuta in salita (quattro serie da cinque salite, per ora) come parte dell'allenamento per le Alte Vie e la sto riproponendo nelle prime settimane di allenamento verso Firenze. Che non sia ancora una volta la chiave verso un altro bel risultato in maratona? Fra qualche settimana avrò le prime indicazioni...
Bis bald!
Stefano

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