martedì 12 luglio 2016

Il canyon della fortuna

Ciao a tutti!
Quando si pensa al Sudafrica e alle sue meraviglie naturali è facile pensare immediatamente al Parco Kruger e alla sua fauna, piuttosto che alla Table Mountain che sovrasta Città del Capo. Il bello del Sudafrica, ma dell'Africa tutta, è che copre un territorio così vasto, così immenso, che anche negli angoli nascosti si possono trovare meraviglie naturali di prim'ordine. Una di queste si trova sicuramente nell'area nordorientale del Sudafrica, nella regione del Mpumalanga, ed è il Blyde River Canyon.

La miglior visuale del Blyde River Canyon

Nonostante, grazie ad una lunghezza di circa venticinque chilometri ed una profondità massima di ottocento metri, il Blyde River Canyon sia il terzo al mondo per dimensioni, non è questa una meta ancora diventata turistica quanto lo è il vicino Parco Kruger. Certo, manca l'attrazione della fauna selvaggia del continente africano. Ma può soddisfare altri palati grazie ad un altro tipo di bellezza. I due esempi migliori sono di gran lunga le Bourke's Luck Potholes e le Three Rondavels.

Le Bourke's Luck Potholes

Le Bourke's Luck Potholes sono uno straordinario esempio di ciò che l'erosione fluviale può creare in una zona rocciosa. È l'attrazione geologica dalla quale ha inizio tutta l'area del Blyde River Canyon. Ed è esso stesso un canyon di arenaria rossa, ma in miniatura, scavato dallo scorrere millenario dell'acqua. La sua caratteristica è nelle forme sferiche e cilindriche dell'erosione. La confluenza tra le acque dei torrenti Treuer e Blyde ha creato negli anni una serie di microvortici, i quali hanno dato vita ad una specie di microgrotte dalle forme arrotondate, cavità dalla morfologia stravagante (se si tiene conto che ci si trova all'interno di un canyon). Ancora una volta, è incredibile rendersi conto di come la roccia possa essere scolpita dalla natura per mezzo di due semplici ingredienti: il tempo e l'acqua.

The Three Rondavels

La storia di questo luogo curioso è essa stessa una curiosità. Prende il nome infatti da Tom Bourke, un cercatore d'oro che aveva previsto di trovare un consistente filone aurifero all'interno di questo canyon. Bourke spese la sua vita nel cercare quell'oro che l'avrebbe reso eternamente ricco, ma purtroppo questo venne ritrovato solo dopo la sua morte. In compenso ci guadagnò la gloria eterna, in quanto ha dato il suo nome ad una delle più importanti meraviglie sudafricane.

I salti di roccia della "fortuna di Bourke"

Basta spostarsi di pochi chilometri per passare dal micro al macro. Se le Bourke's Luck Potholes sono la rappresentazione più minuscola del Blyde Rover Canyon, il panorama sulle Three Rondavels ne è l'espressione più gigantesca. "The Three Rondavels", anche impropriamente chiamate "The Three Sisters" sono tre possenti bastioni rocciosi dal colore verde, in quanto ricoperti di erba e vegetazione bassa. Guardano dall'alto verso il basso lo scorrere del fiume Blyde e questo basta a rendere questo imponente luogo uno dei più scenografici del Sudafrica. Ma la grande peculiarità delle Three Rondavels è anche (soprattutto) nella loro forma  (forse?!?) unica al mondo. Le Three Rondavels si ergono in alto a forma di cupola, appuntita in cima, una forma che ricorda proprio le capanne dei più remoti villaggi africani. Anche loro sono frutto dell'erosione fluviale del fiume Blyde all'interno della catena montuosa del Drakensberg. Dal balcone presso il quale si affollano i visitatori non è facile staccarsi. Un panorama del genere ha più potere di attrazione di una calamita.

Più grande del canyon - ma solo in foto, eh

Di fronte alle Bourke's Luck Potholes e alle Three Rondavels ci si sente incredibilmente piccoli. E anche un po' impotenti. Non tanto per bellezza, o per dimensioni. Ma perché ci si rende conto di quanto, a confronto con la costante opera millenaria della natura, noi non siamo altro che piccola cosa. Non siamo altro che minuscoli puntini su questa bella Terra, con la grande fortuna di poter vedere alcune tra le meraviglie naturali più stupefacenti create nell'arco di millenni.
Bis bald!
Stefano

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