martedì 27 settembre 2016

Stavros, una caletta da film

Ciao a tutti!
Sono quasi sicuro che se non avessi scoperto l'esistenza di un libro dal titolo Zorba il greco, e probabilmente dell'omonimo film a quale si rifà la sceneggiatura, non avremmo mai scoperto uno dei luoghi che più a cuore ci sono rimasti, al termine della settimana cretese: la cala di Stavros. Zorba il greco, opera del cretese Nikos Kazantzakis, è un libro ambientato proprio a Creta ed è unanimemente riconosciuto come il miglior testo per conoscere la tradizione e la cultura dell'isola. L'omonimo film con Anthony Quinn, vincitore di tre premi Oscar, uscì nel 1964 e proprio nella cala di Stavros fu girata la scena conclusiva in cui si balla il sirtaki.

La cala di Stavros, nel suo lato più selvaggio
Stavros, che in greco significa croce, è una località balneare situata ad una ventina di chilometri da La Canea (versione italianizzata di Chania), sul lato settentrionale della penisola di Akrotiri. Originariamente villaggio di pescatori, il paese è diventato oggi un importante centro turistico dotato di alberghi e infrastrutture turistiche: la notorietà dovuta alla produzione americana di Zorba il greco e alle spiagge della zona hanno contribuito allo sviluppo del turismo anche in quest'area un po' più lontana dai normali circuiti turistici di Creta.

Acqua di cristallo

La caratteristica peculiare della cala di Stavros è una ripidissima montagna a forma di cammello, che si tuffa nel mar Egeo proprio di fronte al pittoresco porticciolo di Stavros. Queste asperità formano dunque una baia ben protetta dai venti che arrivano da nord. L'acqua, inoltre, è fra le migliori incontrate a Creta, grazie ad un fondale composto da un mix di sabbia bianca e roccia. Questo contrasto tra il mare e la montagna, tra la spiaggia molto frequentata e i selvaggi pendii della penisola di Akrotiri, contribuisce a rendere Stavros un posto perfetto per un'insolita nuotata - e una meravigliosa location cinematografica.
Come già detto, la cala di Stavros è adeguatamente attrezzata con lettini ed ombrelloni, dai quali godere di una meravigliosa vista su baia e montagne. Ciò non toglie però il gusto della scoperta e dell'esplorazione. A stuzzicarmi è infatti il non poter vedere dove termina la baia, la cui piatta lingua d'acqua, coperta da una abitazione, è nascosta allo sguardo.

A Stavros anche le capre prendono il sole

Questa lacuna nella visuale della cala di Stavros mi porta a percorrere a piedi, non senza prima calzare i sandali, un piccolo tratto dell'insenatura rocciosa. La percorriamo lungo il suo perimetro, fin dove ci è possibile: una rete metallica ci sbarra il passaggio. Il motivo è presto chiarito dalla presenza dell'animale "simbolo" di Creta, la capra. Laddove la baia si chiude, sul quale tratto di costa dove vengono depositati dal mare detriti ed alghe, pascola un piccolo gregge di caprini. Intenti a mangiare dagli arbusti circostanti, ma anche dai mucchi di alghe. E, cosa ancora più curiosa, a bere acqua direttamente dal limpido specchio salato della cala di Stavros. Evidentemente, con la scarsità di acqua nelle montagne, anche le capre devono fare di necessità virtù.

La caratteristica montagna che domina la cala di Stavros

In questo angolo più appartato della cala di Stavros fare un bagno è esperienza mistica e di puro relax. Niente può disturbare la quiete di un posto che, nonostante l'antropizzazione dei dintorni e l'impianto balneare nei pressi, rimane un angolo dove poter trovare tranquillità e frescura nel caldo di una giornata d'estate a Creta. Paradossalmente, la fama dovuta ad un celebre film e la posizione (a pochi chilometri da La Canea e sulla penisola dove sorge anche l'aeroporto cittadino) non sono sufficienti a rendere questa spiaggia invivibile.

Ecco cosa è Stavros, una lingua di mare nella penisola di Akrotiri

Il primo impatto

Proprio per questo, salutare la spiaggia di Stavros nel bel mezzo della lettura di Zorba il greco (si, ho voluto iniziare questo libro proprio in una delle location dove l'omonimo film è stato girato) è più difficile che altrove.
Io non sono un fanatico del mare e non lo sarò mai quanto lo sono invece della montagna. Ripugno la vacanza "spiaggia, lettino ed ombrellone" (per intenderci, quella in stile riviera romagnola) e quando sono al mare, sono costantemente alla ricerca della caletta incontaminata, della spiaggia nuova piuttosto che dell'angolo più occulto, ove la confusione e la cafonaggine siano possibilmente ridotte ai minimi termini. Ma Stavros è una di quelle spiagge che potrebbe farmi rivedere le mie convinzioni su una vacanza marittima. Dove potrei veramente dire "ah, ora mi fermo qui per una settimana e non mi muovo più". "Rimango qua, a guardare il mare".

Acque azzurre, acque chiare

Bis bald!
Stefano

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