giovedì 10 novembre 2016

Bücher: L'arte di correre

"Ogni tanto qualcuno mi chiede a cosa penso mentre corro. Le persone che mi fanno questa domanda di solito non sanno cosa sia la corsa su lunga distanza. Comunque, ogni volta che me lo chiedono, vi rifletto profondamente. Già, a cosa penso mentre corro? Se devo essere sincero, non me lo ricordo nemmeno io."
Haruki Murakami, L'arte di correre


La corsa, e tutto ciò che vi ruota, raccontata da uno dei maestri della letteratura contemporanea. Questa la ragione per approcciare senza timore L'arte di correre di Haruki Murakami, un godibilissimo saggio di circa centocinquanta pagine.
Questo è il mio primo confronto con Murakami e devo dire che è stato utile a conoscere bene l'uomo che sta dietro a tanti romanzi di successo. La corsa è una delle chiavi di lettura del suo successo letterario, perché consente, a detta di Murakami, di bilanciare con lo sforzo fisico l'enorme sforzo mentale che deriva dall'attività di scrittore. Perché se è vero che durante la corsa si può pensare a tante cose, è altrettanto vero che correndo non si pensa a niente in particolare. Ma la corsa, specie quella estrema - Murakami racconta in un capitolo la sua esperienza con un'ultramaratona di cento chilometri! - scava nella profondità dell'anima e stimola l'ispirazione artistica. Nel mio piccolo, perché sono tutto fuorché un artista, lo posso confermare: alcune tra le mie migliori idee ed intuizioni sono emerse durante il tempo che dedico alla corsa. Il parallellismo tra l'attività di scrittore e il suo rapporto con la corsa sono un'interessante costante di questo libro.
Leggere L'arte di correre vuol dire ritrovare l'esperienza quotidiana della corsa nelle parole di un grande scrittore. Significare ritrovare le peculiarità del maratoneta, l'autodisciplina, la necessità della solitudine, la forza di volontà, la costanza. Tutto raccontato ironicamente, con semplicità, ma soprattutto con estrema sincerità. Chi corre non nasconde niente dentro di sé, qualsiasi emozione o sensazione viene esternata al termine della corsa.
Cosa non mi è piaciuto: la narrazione non è in ordine cronologica e salta da una fase all'altra nella vita di Murakami, la discontinuità nella trama spezza decisamente il ritmo della lettura; non esiste una vicenda vera e propria ma una serie di racconti tratti dall'esperienza personale: sono molto significativi per comprendere meglio l'uomo-Murakami e il lato più inconscio dei maratoneti, ma non danno vita a qualcosa di corposo e lineare.
Bis bald!
Stefano

Giudizio: 7/10 

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