mercoledì 29 marzo 2017

Maratona di Roma 2017, il percorso

Meno quattro giorni dalla maratona di Roma. Un giorno alla partenza per la capitale, città nella quale non torno (come turista) da quasi dodici anni. Beh, mica pochi. Anche per questo, probabilmente, l'attesa per la maratona di domenica è veramente ai valori massimi. Il percorso di oltre quarantadue chilometri che si snoderà tra le vie e i corsi della capitale sembra essere una meravigliosa cartolina della Città Eterna. Come già scrissi in un precedente post, sono oltre cinquecento i siti artistico-storici che verranno raggiunti dal popolo della maratona: a conti fatti, uno ogni ottantacinque metri! Quale altra città può garantire tanta grazia nel percorso di una maratona? Una tale densità di meraviglia storico-artistica non si può trovare neanche a Venezia o Firenze, due città in cui tuttavia il percorso della maratona è assolutamente spettacolare.

Via dei Fori Imperiali (fonte: fanpage.com)

Lo scenario di partenza è già di quelli da brividi, per dimensioni, capacità e spettacolarità di gran lunga il migliore dove convergere la grande massa di atleti, oltre sedicimila, che si riverserà nelle strade di Roma: Via dei Fori Imperiali. Alle spalle dei partenti, il Colosseo, il simbolo della Roma che fu; davanti, la mole dell'Altare della Patria; ai lati la storia che ha reso grande questa città nei secoli. Si può trovare un posto migliore per la partenza di una simile fatica? Difficile a credersi. Bello è pensare come la grande fatica dei 42,195 chilometri abbia inizio e fine ad un tiro di schioppo dal luogo dove i gladiatori, nell'antica Roma, conoscevano il ritorno alla vita o la loro morte. Partire per una maratona con il Colosseo alle proprie spalle e terminare guardandolo suscita in me un fascino irresistibile.

Il percorso della Maratona di Roma


Il tempo di partire e già ci si troverà in Piazza Venezia, all'ombra dell'Altare della Patria, che spero possa infondere carica non incutere timore. Poi una grande curva a sinistra per immettersi a fianco del Circo Massimo - in corrispondenza del quale si ha la prima asperità del percorso - e puntando dunque con decisione in direzione sud. Il tracciato segue questo senso di marcia dirigendosi sulla Ostiense, la cui linea viene seguita per diversi chilometri, con alcune deviazioni nei pressi della Garbatella. È il chilometro 6 quando si raggiunge la Basilica di San Paolo fuori le Mura, e questo è quasi il punto più a sud del percorso. Da questo momento inizia la lunga risalita verso la zona più settentrionale di Roma, una risalita lunga una ventina di chilometri e qualche attraversamento sul Tevere.

Tutta la meraviglia di Castel Sant'Angelo (fonte: artslife.com)

Il chilometro 8 cade sul Ponte Marconi, che è il primo dei quattro ponti che verranno toccati dalla corsa. Solo due chilometri o poco più sulla riva destra del Tevere, per poi ritornare sulla riva sinistra dopo aver superato il Ponte Testaccio. Da qui, dal Lungotevere Testaccio, inizia un lungo e quasi ininterrotto tratto di corsa a fianco del Tevere, un tratto scandito da undici ponti: Sublicio, Palatino, Fabricio, Garibaldi, Sisto, Mazzini, Amedeo di Savoia, Vittorio Emanuele II, Sant'Angelo, Umberto I e finalmente, Cavour. L'undicesimo ponte riporterà la corsa sulla sponda destra del Tevere. Nel frattempo, nei sei chilometri che separano il Ponte Testaccio dal Ponte Cavour, quasi esclusivamente sul Lungotevere, i maratoneti incontreranno l'Isola Tiberina e l'imponente stazza di Castel Sant'Angelo. Il passaggio sul Lungotevere degli Altoviti e sul Lungotevere Tor di Nona, dal quale sarà evidente la sagoma dell'antica fortezza papale, sarà uno dei momenti più spettacolari dell'intero percorso.

Piazza Navona, dove iniziano gli ultimi cinque chilometri (fonte: edizionipontesisto.wordpress.com)

Castel Sant'Angelo. Non lo si vedrà solamente dal LungoTevere ma gli correremo dietro, tra i chilometri 16 e 17. Tutto questo è solamente l'antipasto ad uno dei momenti più "pubblicizzati" della maratona di Roma, il passaggio in Via della Conciliazione, di fronte alla Città del Vaticano. Giù, sotto il Passetto di Borgo, una curva a destra ed ecco che compare la Basilica di San Pietro. Un piacere per gli occhi e, come tutti i piaceri, dura poco. Si raggiunge il colonnato del Bernini, ma si svolta velocemente a destra per riprendere il cammino verso nord.
La mezza maratona cade a breve distanza da San Pietro, per la precisione in Viale Mazzini, ad una manciata di passi dalla sede della RAI. Il percorso qui appare tortuoso ma, come appare dall'altimetria, privo di sostanziali asperità. Per quelle c'è ancora tempo... C'è ancora da riprendere il corso del Tevere, all'altezza del Lungotevere Oberdan e percorrere la grande ansa del fiume che porta all'area degli impianti sportivi, dove si trovano la sede del CONI, il Foro Italico e lo Stadio Olimpico. Chissà se riuscirò ad intercettare con lo sguardo il profilo di questo stadio... ricco di soddisfazioni per i colori bianconeri!

1,6 km: Via del Corso (fonte: zingarate.com)

Superati gli impianti sportivi, si è già al chilometro 25. Qui, superando il Ponte Duca d'Aosta si ritorna definitivamente sulla sponda sinistra del Tevere. E si incontra la prima delle due salite impegnative dislocate sul percorso: Via della Moschea, settecento metri in cui si recuperano una decina di metri di quota. Quindi, un po' di decompressione per poi ritornare in basso affrontando la discesa di Via Gaudini. Quando si entra nell'area dell'ex villaggio olimpico, sarà il trentesimo chilometro e qui potrebbero iniziare a farsi sentire i primi segnali di cedimento alle gambe. Ma ci sono ancora più di dieci chilometri da correre, e ancora molto da incontrare.
Dopo aver affiancato lo Stadio Flaminio e il MAXXI, si ritorna sul Lungotevere, per altri tre chilometri che inesorabilmente portano verso il cuore nevralgico di Roma, e laddove inizia il tratto più atteso ma anche più duro di tutta la competizione. Al Sottopasso di Ripetta si saluta il Tevere (anche se un occhio vi rimarrà ancora per molti metri) per salire al Mausoleo di Augusto, che si lascia velocemente in direzione Piazza Navona.

Il traforo Umberto I, la mia incognita oltre il quarantesimo (fonte: panoramio.com)

Da Piazza Navona iniziano gli ultimi cinque chilometri, in quel tripudio che è il centro storico di Roma. Ultimi cinque chilometri che, io lo so già, passeranno troppo velocemente. Dopo un veloce saluto alla Fontana dei Fiumi, ci si immette in uno degli assi portanti di Roma, Corso Vittorio Emanuele II. Da qui si continua fino in Piazza San Marco, dove ci apparirà per la seconda volta il Vittoriano. Ma non si tira dritto o non si svolta a destra, per accorciare la fatica e puntare ai Fori Imperiali, no. Si svolta a sinistra e si imbocca Via del Corso, una delle più famose vie di Roma, lunga 1600 metri, il naturale collegamento tra Piazza Venezia e Piazza del Popolo. La si percorre tutta e si, sarà infinita. Poi Piazza del Popolo, un giro attorno all'obelisco per invertire la direzione e per raggiungere il passaggio decisivo del percorso. Ai piedi del Pincio, inizia Via del Babuino. Qui la maratona va a toccare il chilometro 40 proprio in corrispondenza di Piazza di Spagna. Chissà se ci saranno ancora le forze per voltarsi verso sinistra e fugacemente ammirare la scalinata di Trinità dei Monti. Noi si tira dritto, verso il Traforo Umberto I, il tunnel che salta a più pari il Quirinale e che è anche la grande asperità del percorso. Se ho ben capito, ci sono dodici metri di differenza altimetrica, tutti o quasi in questo sottopassaggio. Niente male. All'uscita del tunnel mancherà ancora un chilometro.
Un chilometro che però si comincia dall'alto, per un finale a tutta birra. Via Nazionale, Via IV Novembre e Via Cesare Battisti per poter rientrare in Piazza Venezia. Per l'ultima volta, perché a quel punto sarà fatta. L'arrivo ai Fori sarà questione di metri. La forza del pubblico romano, che immagino molto accogliente, e lo stimolo del traguardo ai piedi del Colosseo, renderanno quegli ultimi metri un giochetto da ragazzi. E poi, braccia alzate!

Un'ultima fatica per raggiungere Piazza Venezia (font: wikimedia.com)

Questo percorso è bellissimo, fare di meglio a livello di tracciato è obiettivamente difficile. Sarà così duro come la tradizione vuole? Ci sono due salite veramente impegnative, che sicuramente non aiuteranno, con altrettante discese, l'ultima a fine maratona. Difficile dire ora se possono veramente influire. I sampietrini potranno rendere una maratona ancora più dura? Quando corro sul pavè, per poche centinaia di metri, non sento differenze sostanziali, ma quando ci sono oltre sette chilometri di pietre forse qualcosina potrebbe cambiare. E poi c'è l'incognita caldo. Questo è un percorso che ho provato a scoprire, ma ci sono ancora bellezze e incognite che non conosco. Per svelarle, mi serve attendere ancora poco più di tre giorni. Un'attesa più che snervante...
Bis bald!
Stefano

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